Brian Shul – From Butterflies to Blackbirds

24 febbraio 2024

Sei appassionato del mitico SR-71 Blackbird? Allora non puoi perderti questo video nel quale Brian Shul spiega la sua lunga carriera fino ad arrivare ad essere l’unico pilota che ha volato tre missioni in tre giorni consecutivi.

Attiva i sottotitoli se serve 🙂

Brian Shul utilizza foto e storie come veicolo per raccontare una storia ispirata di speranza, superando gli ostacoli e osando sognare. Dal trovarsi vicino alla morte nelle giungle del sud-est asiatico al pilotare il jet più veloce del mondo, Brian condivide il suo straordinario viaggio in una presentazione indimenticabile che non solo rivela dettagli affascinanti sul pilotaggio dell’SR-71, ma anche un messaggio significativo sulle opportunità della vita.

Nato a Quantico, Virginia nel 1948, Brian si è laureato in Storia e Antropologia alla East Carolina University nel 1970. Volando in missioni di supporto aereo ravvicinato in Vietnam, ha effettuato 212 missioni prima che il suo aereo fosse abbattuto. Gravemente ustionato nell’incidente, gli sono state date poche possibilità di sopravvivenza. Ha trascorso un anno in ospedale, ha subito 15 interventi chirurgici ricostruttivi e dopo innumerevoli ore di terapia fisica, Brian ha sorpreso i suoi medici ed è tornato a volare sugli aerei. Inoltre, ha volato sull’A-7D ed è stato nel primo squadrone A-10, diventando un pilota dimostrativo di spettacoli aerei. Brian ha anche insegnato alla TOPGUN School dell’Air Force e ha culminato la sua carriera nell’aeronautica militare con la scelta di pilotare il principale aereo spia del mondo, l’SR-71. Questo è stato un risultato notevole considerando che era necessario un fisico da astronauta per qualificarsi per l’aereo che normalmente volava al di sopra del 95% dell’atmosfera terrestre. Solo 93 piloti dell’aeronautica militare nella storia hanno volato sull’SR-71, ancora oggi l’aereo più veloce mai costruito. Brian ha volato sul Blackbird per 4 anni ed è stato il pilota che ha fornito le foto chiave dei campi terroristici libici al presidente Reagan durante la crisi libica nel 1986, quando è diventato l’unico pilota dell’SR-71 a compiere 3 missioni in 3 giorni consecutivi.

Brian si ritirò dall’Air Force nel 1990 e perseguì i suoi interessi di scrittura. Ha scritto un libro sul volo dell’SR-71 e lo ha illustrato con la sua fotografia. Gli è valso il premio Aviation Book of the Year dallo Smithsonian. Ha scritto altri quattro libri sull’aviazione, per i quali si è occupato di volo, scrittura e fotografia. È l’unico uomo in America ad aver volato a lungo sia con gli Air Force Thunderbirds che con i Navy Blue Angels nella realizzazione di quei libri. Il suo libro Sled Driver sull’SR-71 è oggi il libro più popolare su quell’aereo in tutto il mondo.

La straordinaria storia del ritorno di Brian ha ispirato il pubblico a livello nazionale. Ha ricevuto il National Spirit of Freedom Award, il prestigioso Silver Eagle Award, e la scorsa estate è stato inserito nella Air Force Legends Hall of Fame. Ha terminato la sua carriera di volo con 5000 ore, avendo volato sul T-28A/B/C, AT-28D, A-7D, A-10, F-5B, F-100, F-15 e SR-71. Brian è il proprietario della Gallery One a Marysville, in California, dove sono esposte le sue fotografie naturalistiche acclamate a livello nazionale.


Omaggio all’F-104 del Terzo Stormo Verona Villafranca

17 febbraio 2024

(testo e foto a cura di Claudio Farina)

Sono modellista da molti anni, ma è la prima volta che mi cimento nella costruzione di un cockpit; mi sono imbattuto per caso in questo kit e dopo averlo lasciato in cantina per diverso tempo mi sono deciso a costruirlo.

Il modello si è presentato ben fatto con degli ottimi stampi e ben particolareggiato

l’assemblaggio è stato abbastanza semplice anche se ho trovato alcune difficoltà nel montaggio delle cinture di sicurezza. Il cockpit e’ molto dettagliato e la colorazione ha richiesto parecchia pazienza e precisione

La scatola originale conteneva le decals per riprodurre il casco di un pilota americano, ma man mano che procedevo con il lavoro mi è venuta in mente l’idea di fare un omaggio alla ns Aeronautica Militare e quindi oltre a colorare il casco di grigio (tipico dei ns piloti) ho pensato di mettere  accanto al cockpit una riproduzione dell’aereo

Ho cercato tra le mie scatole di montaggio e ho trovato lo “spillone” in scala 1:72 e anche delle decals di un modello dello Starfighter che ho costruito nella versione Ferrari e quindi non utilizzate

Il connubio è stato perfetto in quanto mi ha permesso di fare la livrea del velivolo che ha celebrato le 50.000 ore di volo (Strega 1992).

Ovviamente la basetta sul quale i due pezzi saranno fissati sarà rigorosamente tricolore.

Il risultato mi soddisfa…speriamo che anche i giudici che lo giudicheranno nelle prossime mostre dove presenterò questo modello saranno della mia stessa idea 🙂

Claudio is a model maker and for the first time, he decided to tackle a cockpit kit he stumbled upon. After leaving it in the cellar for a while, he finally got around to building it. The model turned out great with detailed parts, although he had some trouble with the seat belts. He got creative and decided to paint an American pilot’s helmet as a tribute to the Italian Air Force and added a tiny plane next to the cockpit. To top it off, he found a pin and decals from a previous project to create a perfect combo! Can’t wait to see the judges’ reaction at the next model show.